Abstract: L’8 settembre 1943 la firma dell’armistizio dell’Italia con le truppe alleate segna la fine della scellerata fratellanza con la Germania e l’inizio dell’occupazione da parte dei nazisti, caratterizzata da una lunga scia di stragi che insanguinarono il territorio italiano, da Sud a Nord, fino alla Liberazione, nell’aprile del 1945. Una violenza, esacerbata dal sentimento di tradimento dell’ex alleato tedesco nei confronti del governo e all’esercito italiani, che si abbatté sulle formazioni partigiane e non risparmiò la popolazione inerme. Il 1944 fu l’annus horribilis per l’Italia, quello in cui le violenze commesse dai reparti tedeschi, spesso in collaborazione con i fascisti della Repubblica sociale italiana, raggiunsero l’apice, facendo registrare il più alto numero di vittime civili. A ottant’anni da quegli eventi, Daniele Susini ricostruisce una mappatura delle stragi perpetrate dai nazifascisti nella provincia di Rimini, che rappresenta un caso di studio unico per illustrare la strategia dei nazifascisti in due contesti di guerra diversi: il primo legato alla repressione antipartigiana, il secondo all’occupazione del territorio per la costruzione della Linea Gotica e il successivo passaggio del fronte con la furiosa battaglia per la presa di Rimini. L’analisi dei singoli episodi di strage, classificati in schede dettagliate, consente di sottrarre all’oblio le vittime, che raramente hanno trovato giustizia, e i carnefici, che quasi mai sono stati puniti per i crimini commessi. Emerge così la presenza di un sistema di ordini che legittimava la violenza sui civili, l’esistenza di una vera e propria strategia stragista che si basava su un’ideologia espansionistica di stampo razziale, quella nazifascista, e sull’obiettivo dichiarato di distruggere il tessuto sociale da cui nasceva la Resistenza partigiana. La foto di copertina è stata recuperata nel 2017 da Andrea Cominini e fa parte dell’archivio privato Wechtler-Cominini. L’autore dello scatto è ignoto, ma è certo che si trattasse di un ufficiale dello Sturmbataillon Oberbefehlshaber Südwest che, nel dopoguerra, consegnò l’immagine, insieme a molte altre, all’ultimo comandante dello stesso reparto, il capitano Michael Wechtler. Dopo essere riuscito a contattare il figlio del capitano, Cominini ha potuto visionare molto materiale documentale e fotografico che, successivamente, ha catalogato meticolosamente. La fotografia ritrae i sette partigiani e un civile fucilati dai mi-liti del Battaglione «Venezia Giulia» presso il Ponte Carattoni (Sant’Agata Feltria) l’8 aprile 1944, appena catturati e guardati a vista da alcuni soldati dello Sturmbataillon. Accanto ad essi vi sono le casse di munizioni che furono costretti a trasportare per un lungo tragitto prima della loro esecuzione. I loro nomi sono: Cesare Alemanni (Moncalieri, 1921), Gino Arienti (Cesena, 1924), Renzo Balestra (Cesena, 1922), Alvaro Bragagni (Verghereto, 1921), Terzo Domeniconi (Cesena, 1923), Golfardo Francia (Cesena, 1918), Sergio Spartaco Martini (Cesena, 1924), Ferdinando Tacconi (Arezzo, 1924).
Titolo e contributi: Vittime e carnefici : le stragi nazifasciste lungo la Linea gotica orientale / Daniele Susini ; prefazione di Paolo Pezzino ; introduzione di Paolo Zaghini
Pubblicazione: Donzelli, 2024
Descrizione fisica: XIII, 246 p., [4] carte di tav. : ill. ; 22 cm
EAN: 9788855226356
Data:2024
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Sono presenti 2 copie, di cui 1 in prestito.
Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
---|---|---|---|---|---|
QUERINIANA | PTDR 662.E.26 | HQ-300474 | In prestito | 12/12/2024 | |
RUDIANO | S 940.54 SUS | CR-27797 | In catalogazione | Non disponibile |
Ultime recensioni inserite
Nessuna recensione
Clicca sulla mappa dove vuoi posizionare il tag